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Gli ostacoli del successo

Troppe persone vivono la loro attività schiacciati da stress e ansia, che sono i veri ostacoli al successo.

Molte persone vivono la loro vita lavorativa oppresse da stress e ansia, che sono considerati i veri ostacoli al successo. La pressione costante e le preoccupazioni possono ostacolare la produttività, la creatività e il benessere generale, rendendo difficile raggiungere gli obiettivi personali e professionali. Per superare questi ostacoli, è essenziale adottare strategie di gestione dello stress e promuovere un ambiente di lavoro sano ed equilibrato.


Gestire lo stress e promuovere un ambiente di lavoro sano richiede un approccio multifattoriale che coinvolge sia azioni individuali sia interventi organizzativi. Ecco alcune strategie utili:

Strategie individuali

1. Gestione del tempo:
   – Pianifica le attività quotidiane e stabilisci delle priorità.
   – Utilizza tecniche di gestione del tempo come il metodo Pomodoro o la matrice di Eisenhower.

2. Pausa regolare:
   – Prendi pause brevi e frequenti per evitare il sovraccarico mentale.
   – Usa il tempo delle pause per fare esercizi di stretching, camminare o semplicemente rilassarti.

3. Attività fisica:
   – Integra l’esercizio fisico nella tua routine quotidiana.
   – Anche una breve passeggiata può ridurre significativamente lo stress.

4. Tecniche di rilassamento:
   – Pratica la meditazione, la respirazione profonda o lo yoga.
   – Usa applicazioni per il rilassamento e la mindfulness.

5. Alimentazione e sonno:
   – Mantieni una dieta equilibrata e idratati adeguatamente.
   – Assicurati di dormire abbastanza per recuperare energie.

6. Supporto sociale:
   – Condividi le tue preoccupazioni con amici, familiari o colleghi di fiducia.
   – Cerca il supporto di un professionista, se necessario.

Interventi organizzativi da parte del leader

1. Comunicazione aperta:
   – Promuovi una cultura di comunicazione trasparente e aperta.
   – Ascolta attivamente i dipendenti e le loro preoccupazioni.

2. Formazione e sviluppo:
   – Offri corsi di formazione su gestione dello stress e benessere.
   – Incoraggia lo sviluppo personale e professionale.

3. Flessibilità lavorativa:
   – Implementa opzioni di lavoro flessibili, come il telelavoro o orari flessibili.
   – Permetti ai dipendenti di bilanciare meglio vita lavorativa e personale.

4. Ambiente di lavoro positivo:
   – Crea spazi di lavoro ergonomici e confortevoli.
   – Promuovi un ambiente inclusivo e di supporto.

5. Programmi di benessere aziendale:
   – Introduci programmi di benessere che includano attività fisiche, consulenze psicologiche e iniziative per la salute mentale.
   – Organizza eventi sociali e team building per migliorare il morale e il senso di appartenenza.

Esempi pratici da adottare

– Orari di lavoro equilibrati: Evita le ore straordinarie eccessive e incoraggia i dipendenti a staccare completamente fuori dall’orario di lavoro.
– Attività di team building: Organizza attività che rafforzino la coesione del gruppo e migliorino le relazioni interpersonali.
– Programmi di riconoscimento: Implementa sistemi di riconoscimento e premiazione per il lavoro ben fatto, incentivando la motivazione e la soddisfazione lavorativa.

Implementare queste strategie può aiutare a ridurre lo stress e creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo.

Il lavoratore potrebbe utilizzare il metodo pomodoro e la matrice i Eisenhower?

Metodo Pomodoro

Il metodo Pomodoro è una tecnica di gestione del tempo sviluppata da Francesco Cirillo negli anni ’80. Il nome deriva dai timer da cucina a forma di pomodoro che Cirillo usava quando era studente. Ecco come funziona:

1. Scegli un’attività da svolgere.
2. Imposta un timer a 25 minuti (un “Pomodoro”).
3. Lavora sull’attività fino a quando il timer non suona.
4. Prendi una breve pausa di 5 minuti.
5. Ripeti il processo. Dopo quattro “Pomodori”, prendi una pausa più lunga di 15-30 minuti.

Questa tecnica aiuta a mantenere alta la concentrazione e la produttività, evitando il burnout grazie alle pause regolari.

Matrice di Eisenhower

La matrice di Eisenhower, anche conosciuta come “matrice urgente-importante”, è uno strumento per la gestione delle priorità ideato dal presidente americano Dwight D. Eisenhower. La matrice aiuta a distinguere tra compiti urgenti e importanti per gestire meglio il tempo e le energie. La matrice è composta da quattro quadranti:

1. Urgente e Importante (Quadrante 1):
   – Attività che richiedono attenzione immediata e sono cruciali per gli obiettivi.
   – Esempi: scadenze imminenti, crisi, problemi urgenti.

2. Non Urgente ma Importante (Quadrante 2):
   – Attività che contribuiscono agli obiettivi a lungo termine e alla crescita personale.
   – Esempi: pianificazione, formazione, esercizio fisico, costruzione di relazioni.

3. Urgente ma Non Importante (Quadrante 3):
   – Attività che richiedono attenzione immediata ma non contribuiscono significativamente agli obiettivi.
   – Esempi: interruzioni, alcune riunioni, telefonate non rilevanti.

4. Non Urgente e Non Importante (Quadrante 4):
   – Attività che sono per lo più distrazioni e non apportano valore.
   – Esempi: attività di svago eccessive, navigazione casuale su internet, alcune email.

La matrice aiuta a focalizzarsi su ciò che è realmente importante, riducendo il tempo speso su attività non produttive.


Utilizzo pratico

– Metodo Pomodoro:

Usalo per affrontare attività specifiche, migliorando la concentrazione e riducendo la procrastinazione.


– Matrice di Eisenhower: Utilizzala per pianificare e organizzare le tue attività quotidiane, settimanali o mensili, assicurandoti di dedicare tempo sufficiente alle attività importanti non urgenti.

Entrambi questi strumenti possono essere combinati per migliorare l’efficienza e ridurre lo stress. Ad esempio, puoi utilizzare la matrice di Eisenhower per identificare le attività più importanti e poi affrontarle utilizzando il metodo Pomodoro per mantenere la concentrazione e la produttività.

Pensione anticipata

La pensione anticipata
Introdotta dalla riforma Monti-Fornero, si può definire come quella prestazione previdenziale cui è possibile accedere non raggiungendo una certa età, bensì perfezionando un requisito di natura contributiva. Questo significa che diventa appunto possibile andare in pensione prima dei 67 anni richiesti dalla pensione di vecchiaia (da qui, il nome di “anticipata”), a condizione di aver accumulato un certo numero di contributi.

In particolare, dall’1 gennaio 2019, e così anche per il 2021, spetta:

ai lavoratori uomini (dipendenti o autonomi) con almeno 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva, a prescindere dall’età anagrafica;

alle lavoratrici donne, con almeno 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva, a prescindere dall’età anagrafica.

A differenza di quanto non accada con la pensione di vecchiaia, persiste dunque in questo caso una differenza nei requisiti tra i due sessi.

Attenzione! Così come originariamente previsto dalla riforma Monti-Fornero, anche il requisito contributivo necessario a ottenere la pensiona anticipata avrebbe dovuto essere periodicamente adeguato all’aspettativa di vita. A seguito dalle novità nel sistema pensionistico introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2019 e dalle successive disposizioni attuative, gli adeguamenti sono infatti stati sospesi fino al 31 dicembre 2026: ciò significa che, nel corso del 2019, non è entrato in vigore l’adeguamento di 5 mesi originariamente previsto, tanto che i requisiti per la pensione anticipata si sono appunto mantenuti identici – e lo stesso sarà per il 2021 – a quelli già previsti per il 2018.

Un beneficio cui fa da parziale contraltare, almeno per quanto riguarda l’effettiva ricezione dell’assegno pensionistico, la (re)introduzione del cosiddetto meccanismo delle finestre mobili. Se fino allo scorso dicembre la pensione anticipata aveva decorso dal mese successivo al perfezionamento del requisito contributivo richiesto, a partire dal 2019 è stata infatti reintrodotta una finestra trimestrale, il che vuole dire che si viene a creare un gap di 3 mesi tra il momento in cui è possibile inoltrare la domanda per la pensione e quello in cui l’assegno è effettivamente erogato. Nel frattempo, comunque, il lavoratore potrà continuare a esercitare la propria attività e continuare a contribuire fino all’esaurimento della finestra così da accedere direttamente alla pensione una volta cessato il rapporto di lavoro dipendente (requisito quest’ultimo necessario per l’accesso alla pensione stessa).

Anche in questo caso sono poi previste delle “agevolazioni” per categorie particolari di lavoratori: è il caso dei lavoratori precoci, vale a dire quanti possono vantare almeno 12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo (compresi quelli riscattati per omissioni contributive) prima del compimento del 19esimo anno di età, per i quali il diritto alla pensione anticipata matura con 41 anni di contributi, nel caso in cui:

siano in stato di disoccupazione involontaria (a seguito di licenziamento) e abbiano concluso da almeno 3 mesi l’eventuale indennità di disoccupazione;

assistano da almeno 6 mesi in qualità di caregiver il coniuge o un parente di primo grado con handicap e in condizioni di gravità (oppure parente o affine di secondo grado convivente se i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità hanno compiuto 70 anni o sono anch’essi affetti da patologie invalidanti);

presentino un’accertata riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%;

abbiano svolto attività usuranti (così come individuate dalla legge) per un periodo di tempo pari ad almeno 6 degli ultimi 7 anni di attività lavorativa, 7 degli ultimi 10, oppure la metà della vita lavorativa complessiva.
Attenzione! Anche addetti ai lavoratori usuranti e al lavoro notturno – da non confondersi però con quanti impegnati in mansioni gravose – possono contare su agevolazioni nell’accesso alla pensione, beneficiando di una particolare normativa. Nel dettaglio, al soddisfacimento di un requisito anagrafico e contributivo minimo, quanti abbiano svolto l’attività riconosciuta come “particolarmente faticosa e pesante”, possono andare in pensione con requisiti più vantaggiosi rispetto a quelli previsti da pensioni anticipata e di vecchiaia: a condizione però che soddisfino una determinata “quota”, stabilita dalla legge e di fatto data dalla somma di età anagrafica e anzianità contributiva. Per le quote di riferimento, si rimanda alla scheda dedicata.