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L’INVIDIA SECONDO TOTO

A volte, ciò che provoca l’invidia non
è il tuo denaro, la tua auto o le cose
che hai, perché può succedere, che
l’invidioso abbia questo o anche
di più. Quello che causa l’invidia,
è la tua essenza, è la tua energia,
è ciò che sai fare bene e loro no,
è il successo con la tua famiglia,
sono i tuoi talenti, la tua aura, le
tue relazioni. Il modo con cui
gestisci i tuoi valori attraverso la
vita, quelle cose che ti fanno risplendere
e che nessuno mai, potrà spegnere.
Questo è ciò che uccide qualsiasi
persona invidiosa, e non immagini
nemmeno cosa darebbe per avere
quella luce, che proviene dal tuo
essere e che mai potrà copiare.

Totò

50 REGOLE D’ORO PER LA VITA

Non stringere mai la mano a qualcuno senza alzarti in piedi.
In una negoziazione, non fare mai la prima offerta.
Se ti confidano un segreto, mantienilo.
Se ti prestano una macchina, restituiscila con il serbatoio pieno.
Fai le cose con passione o non farle affatto.
Quando stringi la mano, fallo con fermezza e guarda quella persona negli occhi.
Vivi l’esperienza di viaggiare da solo.
Non rifiutare mai una pastiglia di menta, i motivi sono ovvi.
Accetta consigli se vuoi invecchiare.
Mangia con la nuova persona a scuola o in ufficio.
Quando scrivi un messaggio mentre sei arrabbiato: finisci, rileggi, cancella e riscrivi il messaggio.
A tavola non si parla di lavoro, politica o religione.
Scrivi i tuoi obiettivi e lavora per raggiungerli.
Difendi il tuo punto di vista, ma sii tollerante e rispettoso verso gli altri.
Chiama e visita i tuoi parenti.
Non rimpiangere nulla, impara da tutto.
L’onore e la lealtà devono essere presenti nella tua personalità.
Non prestare denaro a qualcuno che sai che non ti restituirà.
Credi in qualcosa.
Fai il letto quando ti svegli al mattino.
Canta sotto la doccia.
Prenditi cura di una pianta o di un giardino.
Guarda il cielo ogni volta che ne hai l’occasione.
Scopri le tue abilità e sfruttale.
Ama il tuo lavoro o lascialo.
Chiedi aiuto quando ne hai bisogno.
Insegna un valore a qualcuno, preferibilmente a un bambino.
Apprezza e ringrazia chi ti tende la mano.
Sii gentile con i tuoi vicini.
Rendi la giornata di qualcuno più felice, renderà felice anche te.
Competi con te stesso.
Concediti un regalo almeno una volta all’anno.
Prenditi cura della tua salute.
Saluta sempre con un sorriso.
Pensa velocemente, ma parla lentamente.
Non parlare con la bocca piena.
Lucida le tue scarpe, taglia le unghie e mantieni sempre un aspetto curato.
Non esprimere opinioni su argomenti che non conosci.
Non maltrattare mai nessuno.
Vivi la tua vita come se fosse l’ultimo giorno.
Non perdere mai una meravigliosa opportunità di rimanere in silenzio.
Riconosci l’impegno di qualcuno.
Sii umile, anche se non sempre.
Non dimenticare mai le tue radici.
Viaggia quando puoi.
Concedi il passo.
Balla sotto la pioggia.
Cerca il tuo successo senza arrenderti.
Sii giusto, difendi chi ha bisogno di te.
Impara a goderti i momenti di solitudine.

(dal web)

Messaggio di Papa Francesco:

Mangiate quello che volete a Pasqua, il sacrificio non è nello stomaco, ma nel cuore.

Si astengono dal mangiare carne, ma non parlano con i loro fratelli o familiari, non vanno a trovare i loro genitori o li pesa curare, non condividono il loro cibo con i bisognosi, vietano ai loro figli di vedere il loro papà, vietano ai nonni di vedere i loro nipoti, criticano la vita degli altri, picchiano la moglie, ecc.. Un buon arrosto o uno stufato di carne non ti renderà una persona cattiva, come nemmeno un filetto di pesce ti renderà santo.
Meglio cercare di avere una relazione più profonda con Dio attraverso un trattamento migliore con il prossimo
Siamo meno superbi e più umili di cuore.
PAPA FRANCESCO

MORIRE LENTAMENTE

Cominci a morire lentamente ;

se non viaggi,
se non leggi,
Se non ascolti i suoni della vita,
Se non apprezzi te stesso.

Inizi a morire lentamente :
Quando uccidi la tua autostima,
Quando non lasci che gli altri ti aiutino.

Cominci a morire lentamente ;
Se diventi schiavo delle tue abitudini,
Camminando tutti i giorni sulle stesse strade…
Se non cambi la tua routine,
Se non indossi colori diversi
O non parli con chi non conosci.

Inizi a morire lentamente :
Se eviti di provare passione
E le loro emozioni turbolente;
Quelli che ti fanno brillare gli occhi
E il tuo cuore batte forte.

Inizi a morire lentamente :
Se non si rischia ciò che è sicuro per gli incerti
Se non insegui un sogno
Se non te lo permetti
Almeno una volta nella vita
Per fuggire da consigli sensati

Non lasciarti morire lentamente
Non dimenticare di essere felice!

(Pablo Neruda)

Poeta cileno che nel 1971 è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura

SUSSURRI D’AMORE

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” rispose uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?” Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò: “Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.” (Mahatma Gandhi) .

CHEF SOMMELIER

Corso di Chef Sommelier
Iscrivetevi alla nostra associazione e una volta formati potete raggiungere i Vostri Obiettivi lavorativi:
avete la possibilità di aggiornarvi o di apprendere un mestiere in tutti i suoi aspetti sia teorici che pratici.
al termine del corso sarete inserito nella sezione Chef Sommelier per eventuali offerte di lavoro da parte del settore.

Lo Chef Sommelier è addetto alla preparazione dei pasti e all’abbinamento cibo vino. Deve saper preparare la giusta ricetta da adattare ad un specifico vino per ottenere il giusto equilibrio e la giusta armonia.

OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso di Chef Sommelier ha l’obiettivo di offrire al corsista le nozioni e le tecniche necessarie per diventare una figura professionale di spiccate doti tecniche, finalizzata ad essere il responsabile dell’abbinamento cibo vino. Si dovrà occupare quindi della realizzazione di una ricetta da abbinare in base alle caratteristiche organolettiche e alle indicazioni del mercato e del cliente. Inoltre provvederà in prima persona alla messa in opera di una ricetta, gestendo tutta la realizzazione fino alla consegna finale.
Pertanto la formazione dello Chef Sommelier, spazia dal lavoro in cucina, alla semplice, ma non secondaria importanza, degustazione dei prodotti vitivinicoli che dovrà poi abbinare alla pietanza per mantenere alti gli standard qualitativi.

AIUTARE IL PROSSIMO 

AIUTARE IL PROSSIMO 
Nella vita, siamo talmente abituati a limitare i nostri sguardi alle attività quotidiane che i bisogni degli altri non ci intaccano.

Tutti gli esseri umani sono capaci d’opera buone e meritevoli, ma ciò non li giustifica davanti alla mano divina.

Quando incontriamo un uomo con il colore di pelle diverso dal nostro, ricordiamoci che il suo cuore è identico al nostro e l’amore che egli può dare o ricevere non ha nulla di diverso dal nostro.

La coscienza umana è come un campanello d’allarme che suona ogni qualvolta cadiamo in errore, cosicché nessuno è scusabile quando sbaglia. Ma la coscienza come metodo di salvezza, da sola non basta, poiché, pur controllando a fondo le nostre azioni, non saremo mai capaci di non peccare.

Quando incontriamo un emigrato, un disoccupato, un perseguitato, un disprezzato, un sottomesso per amore, riflettiamo ed accogliamolo, poiché attraverso l’amore che proviamo noi stessi non avremo difficoltà ad amare il nostro prossimo, pregi e difetti compresi.

Dovremmo imparare a guardare oltre le apparenze e le circostanze. Dedicare del tempo al nostro prossimo,portando amore e consolazione; è tempo ben speso.

Quello che può sembrare un prolungamento delle nostre attività non ci procurerà altro che benefici. 

Non imprigioniamoci, attiviamoci per essere utili strumenti del prossimo.

Stiamo attenti ad evitare situazioni compromettenti, a frequentare persone che potrebbero essere causa di imbarazzo, a parlare con i poveri e gli emarginati.

Rendiamoci sensibili ai bisogni del prossimo, una parola detta con amore, un sorriso donato con tenerezza e una carezza espressa con affetto sono atti tesi a condividere l’amore verso i nostri fratelli del mondo.